Radiografia Digitale
LA RADIOGRAFIA DIGITALE
- Digitalizzazione
- CR: Radiografia Computerizzata
- DDR: Radiografia Diretta
- Risoluzione spaziale
- Rapporto segnale-rumore

ARTICOLI:
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LA RADIOGRAFIA DIGITALE COMPUTERIZZATA

Radiografia Computerizzata La CR (Computed Radiography) è l'unica tecnica che, ad oggi, consente di sostituire appieno l'impiego della pellicola tradizionale.
Il motivo è semplice e legato al fatto che impiega speciali pellicole ai fosfori dette "plate" disponibili in tutti i formati e flessibili come il film.

La tecnica
L'esposizione viene effettuata come sempre ponendo il plate all'interno di una guaina protettiva e impiegando schermi di piombo o rame a seconda delle necessità.
La guaina, a differenza che per i film, ha il principale scopo di proteggere il plate dai danni meccanici e non dalla luce; infatti questo non viene impressionato esponendolo alla luce ambientale, bensì si cancella (ma molto lentamente). Tuttavia, essendo prodotto per essere riutilizzato, è importante che non venga danneggiato durante l'uso.
Dopo l'esposizione, è necessario acquisire l'immagine attraverso il processo di scansione: impostati i parametri desiderati, il plate verrà colpito da ul laser per rilasciare la radiazione acquisita sotto forma di luce che verrà poi trasformata in bit di grigio per la lettura.
La fase finale del processo di scansione è la cancellazione del plate per poterlo riutilizzare (il numero di riutilizzi del plate dipende da diversi fattori ma lo si può considerare mediamente nell'intorno del migliaio di esposizioni).
Guarda il filmato di come avviene una scansione

Plate I plate
Tutti i plate sono formati da diversi strati di materiale e hanno un solo lato sensibile dal quale vanno irradiati.
Come per le pellicole convenzionali, esistono plate a grana più fine o più grossa e che, pertanto, avranno necessità di esposizioni più o meno lunghe e porteranno ad ottenere immagini più o meno definite.
I plate a grana più fine saranno più adatti all'ispezione di spessori bassi mentre, salendo con lo spessore di materiale d'attraversare saranno più idonei plate a grana media e grossa.
Non c'è invece una relazione diretta con il tipo di sorgente impiegata seppure, ovviamente, bisognerà adottare le dovute misure di protezione del plate da radiazioni dirette in caso d'impiego di gamma e alte energie.

Lo scanner
A differenza delle sviluppatrici che si distinguono per la capacitò di produzione ma, a parità di paramentri, non influenzano la qualità radiografica, gli scanner digitali sono co-responsabili dell'ottenimento di quanto richiesto dalle norme.
Poiché gli scanner hanno sia caratteristiche intrinseche non modificabili che parametri settabili, è necessario soppesarne bene l'acquisto in funzione delle ispezioni che si dovranno effettuare.
La caratteristica principale di ogni scanner è la dimensione del laser che effettua la scansione: questa, tranne in un solo modello presente sul mercato, non è modificabile ed influisce direttamente sulla risoluzione massima che lo scanner può ottenere e sul rapprto segnale-rumore in funzione dello spessore radiografato.
Tra i parametri impostabili nello scanner vi sono invece la dimensione dei pixel, l'intensità del laser, l'amplificazione del fotomoltiplicatore e la velocità di linee per minuto (non in tutti gli scanner). E' pertanto evidente che 2 plate identici scansionati in due scanner differenti, così come nello stesso scanner ma con parametri differenti, porteranno a risultati qualitativi diversi.
Guarda il filmato di presentazione della tecnologia trifocale

La suddivisione in classi
Visto che la qualità dell'immagine è correlata sia al plate che allo scanner, il concetto di "classe" non è legato più al solo supporto ma a tutto il sistema.
La ISO 16371-1 definisce i metodi di classificazione dei sistemi che, nella maggior parte dei casi, sono forniti con un certificato del BAM di Berlino riportante l'esito di tale misura.
E' però importante notare che questa indicazione è indicativa del massimo livello in termini di risoluzione spaziale che il sistema riuscirà ad ottenere ma non ci dà altre indicazioni sull'applicabilità del sistema nel nostro caso specifico.
La classe del sistema, più precisamente la risoluzione spaziale, va infatti misurata nelle condizioni d'impiego specifiche ovvero per ogni tipo di plate, scanner (modello e impostazioni) e tipo di sorgente che verrà impiegata.
Per comprendere meglio il concetto vi rimando ai capitoli relativi alla risoluzione spaziale e al rapporto segnale-rumore.


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